Il 21 Marzo, oltre a segnare l’arrivo della primavera, è anche la    GIORNATA   NAZIONALE DEL POLLINE G.N.P.

L’appuntamento annuale è organizzato dall’Associazione Italiana di Aerobiologia (A.I.A.) con lo scopo di promuovere l’Aerobiologia come disciplina fondamentale nello studio delle problematiche ambientali connesse alla interpretazione della malattia allergica e contribuire in modo efficace a diffondere la cultura dell’approccio multidisciplinare alle problematiche della salute dell’uomo e dell’ambiente”.

La data del 21 marzo è stata scelta perché primo giorno di primavera, che coincide anche con la festività di S. Benedetto. La prima G.N.P. fu inaugurata a Roma il 21 marzo 2007, con la benedizione di Papa Benedetto XVI. L’immagine simbolo scelta per la ricorrenza è la “Primavera” del Botticelli, un capolavoro del Rinascimento, che, con i suoi 500 esemplari di piante raffigurate, si presta a rappresentare il risveglio della natura dopo il riposo invernale, ma anche il complesso dinamico rapporto tra Uomo-Ambiente.

Tale rapporto è ormai incrinato e la pandemia da Covid-19 è solo l’ultimo sintomo di una relazione che va migliorata prima che sia troppo tardi. Lo scorso anno, infatti, è servito all’intera umanità per prender coscienza dei pericoli che lo sfruttamento imprudente di interi ecosistemi può provocare. E’ stato, però, anche l’anno della scienza grazie alla quale si è sviluppata una maggiore conoscenza del problema. Questo, invece, è l’anno della speranza grazie ai diversi vaccini anti Covid-19 attualmente in fase di somministrazione. È proprio dall’impegno di grandi ricercatori che è nata la possibilità di distribuire vaccini che hanno superato tutte le normali fasi di sperimentazione. Ma sappiamo che l’arrivo della primavera, per le persone allergiche, coincide con l’inizio di fastidiosi disturbi. E quando parliamo di pollini e primavera, parliamo anche di allergie; oggi più che mai, sono molti i pazienti che si pongono legittime domande sulla possibilità che un vaccino possa scatenare reazioni immunitarie eccessive in chi presenta già allergie alimentari, alle sostanze inalanti o ai farmaci. Ed anche nel caso del vaccino contro COVID-19, sono molti i pazienti che hanno

 

 

 

espresso il desiderio di approfondire l’argomento, per poter accedere al programma vaccinale in tutta tranquillità. Il contributo della scienza ha permesso di rispondere a questa domanda e gli esperti hanno evidenziato che le allergie alle sostanze inalanti, come i pollini, gli acari della polvere o le muffe, le allergie alimentari e le allergie da contatto, per esempio con sostanze come i metalli, non rappresentano un fattore di rischio nell’effettuare le vaccinazioni. La maggior parte di questi pazienti, quindi, può sottoporsi a vaccinazione in totale sicurezza. Ciò non toglie però che è fondamentale ridurre il più possibile il rischio di allergie, conoscere quali sono gli allergeni presenti negli ambienti in cui viviamo, la flora allergenica sul territorio e le complesse relazioni tra sorgenti e dispersione dei pollini allergenici.

In questo contesto, gli studi aerobiologici e la Giornata Nazionale del Polline che oggi presentiamo, assumono un significato importante; come ogni anno, la GNP viene celebrata con iniziative di diversa tipologia promosse e patrocinate da A.I.A. e organizzate nei Centri di Monitoraggio Aerobiologico diffusi sul territorio nazionale e negli ambulatori dei medici.

Quest’anno, considerato il persistere della fase emergenziale, si è pensato di organizzare una webconference dal titolo “Nuove opportunità dal monitoraggio aerobiologico”; l’ evento, che si terrà il 19 Marzo, è organizzato in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale (ISPRA), con il Gruppo di Palinologia della Società Botanica Italiana (GPP-SBI) e con POLLnet e verrà trasmesso sul canale Youtube dell’ISPRA(https://www.youtube.com/c/ISPRAVideoStreaming/featured).

 “Sarà una giornata dedicata alla trasversalità degli studi in Aerobiologia, dalla diagnostica al campo medico, dai beni culturali all’agricoltura, dall’inquinamento ai cambiamenti climatici, il vero punto di forza di questa disciplina scientifica. Un connubio di know-how che presentiamo in un programma ricco di spunti interessanti, grazie soprattutto al contributo di stimati ed autorevoli relatori e professionisti che, trasversalmente, offriranno alla platea la possibilità di capire l’importanza di seguire il fenomeno della liberazione e della diffusione nell’ambiente indoor ed outdoor di pollini e spore allergenici e l’interesse dello studio qualitativo, quantitativo e predittivo della loro distribuzione sul territorio” dichiara la Presidente dell’A.I.A., la dott.ssa Emma Tedeschini.

Ad oggi, è possibile acquisire informazioni in tal senso consultando il bollettino pollinico e i calendari pollinici, entrambi strumenti in grado di fornire dati relativi alla concentrazione dei pollini in atmosfera.

In particolare, il bollettino pollinico viene pubblicato settimanalmente, realizzato sulla base delle osservazioni della presenza pollinica nella settimana precedente, con i dati delle città in cui è presente una Stazione di Monitoraggio.

L’attività di monitoraggio pollinico, nonostante le difficoltà logistiche, procede con un discreto numero di centri. Le informazioni sulla concentrazione di polline allergenico sono riportate nei siti dei principali network, sul sito A.I.A. www.ilpolline.it e sul sito nazionale delle Agenzie Regionali: www.pollnet.it. Per chi è allergico, conoscere la concentrazione pollinica e la sua tendenza può essere di valido aiuto, anche e soprattutto in questo periodo.