Compositae – Helianthus annuus L.

Compositae – Helianthus annuus L.

Nome volgare: Girasole
Caratteristiche botaniche: Pianta erbacea con fusto grosso, eretto con setole patenti. Foglie alterne, con lamina triangolare o cuoriforme, dentata. Fiori riuniti in un capolino unico, a volte molto grosso e caratteristico. I frutti sono acheni bruni.
Distribuzione: Coltivato in tutta Italia.
Fioritura: Giugno-Agosto
Caratterizzazione allergenica dei pollini Polline rilevato in atmosfera a valori molto bassi e sporadicamente.
Notizie varie: Specie molto coltivata e di grande impatto paesaggistico per le incredibili macchie di colore che riesce a creare sulle colline soprattutto del centro Italia. Se ne estrae un ottimo olio di semi.

Helianthus Anuus, Aldo de Bastiani

Helianthus Anuus, Franco Rossi

Helianthus Anuus, Franco Rossi

Caprifoliaceae – Viburnum tinus L.

Caprifoliaceae – Viburnum tinus L.

Nome volgare: Lentaggine
Caratteristiche botaniche: Arbusto che arriva ai 3 metri di altezza con fusti eretti, rami opposti, quelli più giovani con una corteccia verde-rossa. Le foglie sono sempreverdi, con lamina lanceolata, acuta, scura e lucida sulla pagina superiore. Le infiorescenze sono terminali, a corimbo (ombrelle) e presentano fiori piccoli con 5 sepali saldati alla base e arrossati; la corolla è bianca profondamente incisa in 5 lobi. il frutto è una drupa blu metallica.
Distribuzione: Nelle leccete o boschi sempreverdi, fino a 800 metri dalla Liguria al Sud.
Fioritura: Febbario-Aprile
Caratterizzazione Pollini di scarso potere allergizzante
Notizie varie: La lentaggine è stata una delle essenze più usate nei giardini storici all’italiana per creare siepi insieme all’alloro e al leccio.

normal_Viburnum_tinus_Aldo De Bastiani

normal_Viburnum_tinus_Franco Rossi

normal_Viburnum_tinus_Franco Rossi

Caprifoliaceae – Sambucus nigra L.

Caprifoliaceae – Sambucus nigra L.

Nome volgare: Sambuco nero
Caratteristiche botaniche: Alberello che arriva ad 8 metri di altezza con rami giovani verdi e  coperti di lenticelle longitudinali; fusto maturo con corteccia bruna,  fessurata. Foglie opposte, imparipennate, formate da 5-7 segmenti  lanceolati, ellittici, spesso seghettati. Infiorescenza ad ombrella con  molti fiori bianchi, con 5 lobi arrotondati. Il frutto è una drupa nera- violacea, lucida. S. racemosa L., che vive in montagna presenta  frutti rossi e il S. ebulus L. (ebbio) è un altro sambucuo erbaceo con  frutti rosso-neri.  Distribuzione: In tutto il territorio fino a 1400 metri di altezza.
Fioritura: Aprile-Maggio
Caratterizzazione Pollini ritenuti di scarso potere allergenico.
Notizie varie: Le specie del sambuco sono da sempre utilizzate come diuretici e purganti. La specie S. ebulus però ha un’azione più forte delle altre e può dare intossicazioni con gravi forme di gastroenteriti.

normal_Sambucus_nigra_Aldo De Bastiani

normal_Sambucus_nigra_Patrizia Ferrari

normal_Sambucus_nigra_Patrizia Ferrari

Compositae – Artemisia vulgaris L.

Compositae – Artemisia vulgaris L.
Nome volgare: Artemisia, amarella
Caratteristiche botaniche: Una delle più comuni tra le innumerevoli specie di Artemisia; fusto eretto, striato, ramosissimo, alto fino a 20 dm. Foglie molto divise, quasi glabre e scure di sopra, bianco tomentose di sotto. I fiori sono riuniti in capolini quasi senza picciolo, ovoidi e formano ampie pannocchie piramidali. Altre artemisie comuni sono A. verlotorum Lamotte, A. glacialis Wulfen (genepì), A. absinthium L. (assenzio), A. alba Turra, A. coerulescens Pall. (A. marina).
Distribuzione: Comunissima un po’ ovunque fino a 1000 metri.
Fioritura: Giugno-Novembre
Caratterizzazione allergenica I pollini di Artemisia sono presenti nell’atmosfera da Luglio a ottobre
dei pollini, a concentrazioni non elevate, con ampie variazioni a seconda delle condizioni climatiche.
Notizie varie: L’artemisia è l’erba amara per eccellenza già descritta nella Bibbia e usata in erboristeria come amaro sedativo e antispasmodico.

normal_Artemisia_vulgaris_ Franco Giordana

normal_Artemisia_vulgaris_Aldo De Bastiani

normal_Artemisia_vulgaris_Graziano Propetto

Cannabaceae – Humulus lupulus L.

Cannabaceae – Humulus lupulus L.

Nome volgare: Luppolo
Caratteristiche botaniche: Pianta lianosa (1-3 metri di altezza) che si attorciglia ad altre piante,  con un fusto che presenta delle spine brevi. Foglie opposte, con  lamina a contorno circolare ma profondamente divisa in tre lobi.  Infiorescenza maschile a pannocchia con fiori piccoli, bianco-gialli,  infiorescenza femminile ovata, verde chiaro, pendula.
Distribuzione: In tutto il territorio, nei boschi umidi fino a 1200 metri.
Fioritura: Agosto-Settembre
Caratterizzazione allergenica del polline: Pollini di media allergenicità È riportata inoltre una possibile cross-reazione tra i determinanti allergenici di questi pollini e quelli di alcuni alimenti quali ad esempio il sedano.
Notizie varie: Le infiorescenze femminili della pianta vengono usate per dare il caratteristico aroma amarognolo alla birra.

normal_Humulus_lupulus_ Franz Neidl

normal_Humulus_lupulus_Giuliano Salvai

normal_Humulus_lupulus_Giuliano Salvai

Aceraceae – Acer sp.

Aceraceae – Acer sp.

Nome volgare – Acero
Caratteristiche botaniche: Alberi della zona temperata boreale, presenti in Italia in una diecina di specie, alti da 1 a 10 (A. monspessulanum L., il più piccolo) a 30 metri (A. pseudoplatanus L., il più grande). Presentano foglie o intere, palmate con 5 lobi (A. campestre L., A. pseudoplatanus L.), o completamente divise in 3-7 segmenti (A. negundo L.) con tre-cinque lobi, larghe 8-15 cm. I fiori sono riuniti in pannocchie o corimbi, sono stellati con 5 sepali e petali ridotti. I frutti sono delle samare, con un solo seme per lato, riuniti a due a due e con ali per la disseminazione.

  

Distribuzione: Presenti in natura, coltivati per usi agricoli o per parchi e giardini.
Fioritura: Marzo – Aprile
Caratterizzazione allergenica del polline: contenuto allergenico basso o assente
Le specie nostrane dell’acero sono tra quelle consigliate per l’arredo urbano e il verde ornamentale
Notizie varie: A. campestre, chiamato volgarmente “loppio” , veniva usato comunemente in campagna come tutore per le vigne.